Abbiamo anche osservato come la cultura venga considerata un momento privilegiato di introspezione autonoma della personalità. È, infatti, principalmente all’interno dell’essere umano che la cultura svela le proprie molteplici funzioni. Non dobbiamo poi dimenticare che la cultura è l’apice dell’espressione della libertà umana, legittimata non solo nella continua trasformazione degli elementi circostanti, ma anche nel loro eventuale rifiuto.
Proponiamo quindi la seguente definizione: il sistema culturale consiste nell’insieme finalizzato delle risposte immateriali nei confronti di un determinato intorno materiale e simbolico, oltre che nelle componenti immateriali dell’azione umana. Di fatto, la cultura può essere percepita sia come il necessario supporto immateriale di ogni azione umana, sia come il senso del suo dispiegarsi.
Dunque, avremo a che fare con un sistema complesso, aperto e autonomo, formato dalle risposte simboliche che una società fornisce ai bisogni (fondamentalmente motivazionali e integrativi) dei suoi membri. Tali risposte potranno in seguito essere riconosciute come segni, forme o simboli dall’individuo impegnato nel processo dell’azione. In questo senso, la cultura si presenta come un insieme di elementi immateriali che tra loro mantengono coerenza. Allo stesso tempo, sarà proprio questa coesione a conferire nel tempo ad ogni cultura una distintiva tonalità estetica complessiva e un’unitarietà peculiare, raggiunta attraverso l’elaborazione collettiva degli elementi che la costituiscono, i quali rispondono a specifici bisogni sociali e individuali.
La concezione di sistema culturale può essere, dunque, estesa anche ai singoli fenomeni culturali, come una canzone, un abito alla moda, un articolo di giornale, una poesia, un quadro e via dicendo. In questa accezione, l’insieme dei fenomeni culturali rappresenta sia il momento precedente all’azione umana che la sedimentazione simbolica dei risultati di tale azione.
da pag.100-101 di “UTOPIA? di Persistenze culturali ed economia”