Giacomo Balla nacque il 18 luglio 1871 nella regione piemontese, figlio di un chimico industriale. Da bambino studiò musica, ma all’età di vent’anni il suo interesse per l’arte era tale che decise di dedicarsi alla pittura presso le accademie locali, esponendo già alcune delle sue prime opere.
Nel 1895 si trasferì a Roma, dove conobbe e sposò Elisa Marcucci. Per diversi anni lavorò come illustratore e caricaturista, oltre a realizzare ritratti. Influenzato da Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Balla adottò lo stile futurista, creando rappresentazioni pittoriche della luce, del movimento e della velocità. Fu tra i firmatari del Manifesto futurista nel 1910 e iniziò a progettare e dipingere mobili, oltre a creare abiti futuristi “antineutrali”.
In pittura, il suo nuovo stile è ben rappresentato dall’opera del 1912 intitolata Dinamismo di un cane al guinzaglio. Durante la Prima guerra mondiale, il suo studio divenne punto d’incontro per giovani artisti, ma alla fine del conflitto il movimento futurista mostrava già segni di declino. Tuttavia, negli anni Venti Giacomo Balla rimase ancora un’influenza dominante fino alla fine del decennio.
Balla e Fortunato Depero (1892-1960) furono i principali responsabili dello sviluppo artistico del futurismo nella sua fase post-bellica. Negli anni Trenta, la sua arte si orientò progressivamente verso l’astrazione e successivamente verso la figurazione. Continuò a esporre in tutta Europa e negli Stati Uniti e nel 1935 fu nominato membro dell’Accademia di San Luca di Roma.
Giacomo Balla morì a Roma il 1º marzo 1958.